Dettagli Recensione

Soggiorno nelle prime due settimane di luglio 2010.
Nonostante nel catalogo Swantour il villaggio sia presentato come un 5 stelle, in realtà non gode di alcuna categoria e i servizi, comparati con strutture analoghe dell'Egitto che frequentiamo da oltre 10 anni, sono a livello di un 3 stelle.
Dalle foto del catalogo Swantour non si capisce, ma il villaggio confina con una zona militare e dalla spiaggia si può "contemplare" il panorama di decine e decine di palazzoni militari.
Per chi ama il mare: la balneazione riservata al villaggio è molto limitata, sia in profondità, poiché il tratto di mare davanti alla spiaggia raggiunge una profondità massima di 80-120 cm; sia in “estensione”, poichè l'area di balneazione è delimitata da boe non oltrepassabili, oltre le quali è zona militare.
Il mare, che da fuori sembra perfetto, in acqua è infestato da alghe e spazzatura: in parte dei fondali vi sono sacchi che non si sa se siano di sabbia o di materiali di risulta della costruzione dell'hotel.
Cucina: il cibo scarso; scarsa pure la varietà; la qualità pessima, molto inferiore a ogni altro villaggio sinora da noi frequentato. Avevano problemi gastrici cronici persino gli animatori … Ci ha salvati il cuoco italiano, Marco, arrivato nel villaggio da pochi giorni: almeno qualche piatto di pasta di grano tenero riusciva ad assicurarcelo.
Tuttavia, il vero problema ci è sembrata la formula "all inclusive", che ci penalizzava: poiché erano presenti anche ospiti a mezza pensione che "pagavano" il pranzo, il servizio e le attenzioni dei camerieri erano tutti per loro; le bevande fresche e gasate e i cibi migliori, cotti al momento, erano riservati a loro. Chi aveva la formula "all inclusive", poteva usufruire di acqua e bevande calde, coca-cola perennemente sgasata e bollente; piatti standard, con un menù sempre identico.

Infine, abbiamo compiuto due escursioni: una all'oasi di Siwa (euro 130 a testa), che è stata davvero entusiasmante e di cui conserviamo centinaia di foto e un ricordo bellissimo.
La seconda ad Alessandria d'Egitto (euro 109 a testa) su cui avevamo grandi attese, considerate la storia e la cultura millenarie della città, e che, invece, si è rivelata una vera e propria beffa e ha creato grossi disagi ai partecipanti.
Innanzitutto, il transfert: abbiamo percorso i 280 km di andata e i 280 km di ritorno in 9 ore e 30 minuti, in un pullman quasi sempre senza aria condizionata (veniva accesa per brevi periodi su richiesta) e senza la possibilità di andare in bagno. Infatti, nel tragitto di andata e ritorno abbiamo fatto due soste: sempre nel medesimo “autogrill” dove i bagni erano "impraticabili". Nessuno di coloro che ha partecipato all'escursione ha usufruito dei bagni dove ci hanno portati, per ben due volte: neppure le comitive di egiziani che si fermavano lì!
In secondo luogo, la guida che ci è stata assegnata si è rivelata non solo del tutto impreparata, con una scarsissima conoscenza dell’italiano, ma anche disinteressata: abbiamo visitato le catacombe (20 minuti, con qualche balbettio incomprensibile sulle sepolture egiziane e la sala da pranzo); la biblioteca alessandrina, dove abbiamo atteso un’ora una guida parlante in arabo, “tradotta” dalla nostra guida in un modo che lasciamo immaginare, che farfugliava notizie irrilevanti confondendo Tolomeo I e Tolomeo II: la visita guidata è durata 5 minuti; la colonna di Pompeo (o Pompei?) … (10 minuti); la fortezza dei Mammelucchi (sosta pullman di 5 minuti per fare delle foto, ma solo da fuori); un fuori programma: la moschea (sosta pullman di 3 minuti per fare delle foto, ma sempre da fuori).
Il programma prevedeva tempo libero per visitare la città e fare eventuali acquisti: ci hanno portati in un negozio in un centro commerciale della "downtown", che offriva diamanti, oro, pietre preziose e qualche souvenir.

Concludendo: esperienza deludente che non consigliamo e da non ripetere.