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Considerazioni sul soggiorno di 14 giorni al KAMPOS RESORT VILLAGE a VOTSALAKIA - SAMOS.
Il nostro gruppo è costituito da 9 persone dai 4 anni del più piccolo, i 40 anni dei ragazzi fino ai 60/70 anni dei senior, tutti con esperienza pluriennale di viaggi all'estero organizzati e self made men.
Contrariamente alle precedenti esperienze siamo rimasti notevolmente delusi da alcuni aspetti, a nostro parere, prioritari che hanno rappresentato un disagio alla vacanza.
Innanzitutto una critica ad Alpitour che non ha saputo garantire un servizio all'altezza della tradizione e un adeguato affiancamento e supporto a viaggio e soggiorno.
1) Le lamentele principali riguardano in particolare, ma non in forma esaustiva, il fatto che il personale di alpltour, mezzi di trasferimento, aeroporto e vettore non fossero informati che era prevista l'assistenza ad una persona a mobilità ridotta (PRM), assistenza che dietro richiesta dell'interessato è stata poi fornita solo parzialmente.
2) All'arrivo non era stata prevista la camera al piano terra per la PRM come confermato prima della partenza.
3) Oltre all'inconveniente di spostamento della partenza da Bologna a Bergamo, all'atterraggio a Samos abbiamo dovuto sopportare ulteriori 3 ore di trasferimento in bus per arrivare alla struttura distante solo 30 km. Per non incorrere nello stesso insopportabile inconveniente al ritorno abbiamo dovuto insistere con il rappresentante locale, precedentemente già informato degli inconvenienti riscontrati nella struttura a livello di accoglienza e servizi. In pratica per andata/ritorno da Samo a Bologna siamo stati in viaggio dalle 12 alle 13 ore!?
La struttura Kampos Village Resort di Votsalakia ha certamente una sua validità e alcuni servizi ottimali come, in particolare, la pulizia di camere e aree comuni, impianti, e l'unica serata a tema greco ben presentata, ma, in contrapposizione presenta alcuni aspetti perlomeno criticabili:
a) il personale parla solo inglese, greco e turco e "pretende" che gli ospiti si esprimano solo in inglese altrimenti non "capiscono". In questi casi va specificato a catalogo e/o in sede di proposta. Nasce un disagio che limita il piacere di fare vacanze comuni;
b) i responsabili non creano socializzazione, al contrario favoriscono delle antipatiche distinzioni tra i diversi gruppi con manifeste preferenze. Servirebbero delle serate di intrattenimenti comuni per il superamento di quelle barriere etniche che si notano;
c) la cucina è di un livello minimale di alimenti in massima parte surgelati e riciclati. Per 14 giorni a pranzo hanno servito come frutta solo spicchi di mela e alla sera 10 giorni di cocomero e 4 di kiwi; non ci sono succhi di frutta fresca, solo in polvere e bevande gasate a parte l'acqua, la birra e il vino;
d) nelle camere non hanno mai fornito sapone/bagno schiuma.
A tutto ciò si aggiunga che la TV non funziona, il WiFi è praticamente inutilizzabile, il mini club per i bambini non esiste, le strutture per il tempo libero sono a pagamento (biliardo, calcio balilla, ping pong) e per i teli mare non solo viene chiesta la cauzione come indicato e normale che sia, ma costano anche 1.00 € al giorno.
CONCLUSIONE: il prezzo pagato non corrisponde ad un equivalente contenuto in servizi e attività. Esperienza da NON ripetere.